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La sorte degli ebrei durante il Patto Ribbentrop – Molotov. Cenni

Quale è stata la situazione degli ebrei fra il 3 agosto 1939 (Patto Ribbentrop – Molotov) e il 22 giugno 1941 (invasione dell’URSS) ? Il significato di una tale disamina riguarda l’interesse o meno dell’URSS di Stalin per la tragedia degli ebrei. Al riguardo, vedi Mordechai Altshuler, The Distress of Jews in the Soviet Union in the Wake of the Molotov-Ribbentrop Pact, Yad Vashem Studies 36 (2) (2008), pp. 73-141, il cui incipit recita: “Molti studi che si occupano dell’Olocausto considerano la questione del perché molti ebrei nell’Unione Sovietica, all’interno dei suoi confini fino al 1939, non fuggirono dopo l’invasione tedesca del 1941. Il presente articolo affronta questa questione nei termini di due questioni principali: cosa sapessero gli ebrei in l’Unione Sovietica  durante questo periodo circa il trattamento riservato dai nazisti agli ebrei in Germania e nelle aree occupate, e di come queste informazioni o la loro mancanza influenzassero gli ebrei alla luce del patto di non aggressione che il loro paese aveva concluso con la Germania nazista”. Dall’articolo si evince che il patto Ribbentrop – Molotov portò l’URSS a cancellare ogni traccia della persecuzione degli ebrei ad opera del nazismo. Sicuramente – aggiungiamo noi – tale Patto influenzò la condotta della sinistra nel mondo, per quanto attiene ai loro rapporti col nazismo. Si apprende che “la persecuzione degli ebrei ebbe luogo a poche miglia dal territorio polacco che i russi occuparono in seguito al Patto Ribbentrop – Molotov. I comandanti militari russi impedirono fin dall’inizio agli ebrei fuggitivi l’attraversamento dei fiumi San e Bug” (Grossmann, Kurt R. “The Final Solution.” The Antioch Review, vol. 15, no. 1, 1955, p. 67). 

https://www.yadvashem.org/yv/pdf-drupal/en/research/yv-studies/altshuler.pdf